"Attacchiamo" il Panico !!!

Immaginiamo di dormire tranquillamente durante la notte che segue una giornata densa di impegni; corpo e mente si ricaricano grazie al meritato riposo.

All’improvviso un forte rumore… La prima sensazione che proviamo è lo stordimento per l’inaspettato risveglio, scandito dal cuore che batte un tamburo e dal respiro accelerato… Si affacciano le prime considerazioni sulle cause del rumore…

“ Il solito vicino maleducato”, “ E’ caduto qualcosa”, “ Ho lasciato la finestra aperta ed il vento ha fatto sbattere la porta”, o più frequentemente “ Dalla finestra aperta è entrato un ladro e mi farà del male, mi ucciderà”. Risultato dell’ultima supposizione, la più infausta: PANICO.

Un terrore che assale perchè qualcosa di brutto può accadere, in particolare che la propria vita sia in pericolo. Che fare? Aspettare…Alzarsi per constatare cosa è successo…Non capire più niente e raggelarsi, sentendosi già spacciati.

Se una persona soggetta ad attacchi di panico stesse leggendo ora l’articolo capirebbe molto bene cosa significa quest’ultima reazione, con una sola differenza: un motivo per sentirsi così, nel suo caso, non esiste. 

Nell’esempio considerato, in effetti, la causa c’è e può giustificare, anche qualora fortunatamente non si verifichi l’ipotesi più negativa, l’intensa paura provata.

Nel Disturbo da panico, invece, il terrore viene dal nulla, in modo del tutto inaspettato, anche nelle situazioni quotidiane banali come ritrovarsi imbottigliato nel traffico o in coda al supermercato. E’ come se l’ipotetico “ladro” seguisse  silenziosamente la persona e sbucasse proprio quando non  egli non se l’aspetta, sebbene egli esista solo nella sua mente.

 

Vi possono essere attacchi di panico attesi o inaspettati.

Atteso è l’attacco che si lega ad una situazione specifica.

Inaspettato invece è l’attacco per il quale non è chiaro l’evento scatenante. Un tipico attacco di panico inaspettato è quello notturno che avviene durante il sonno, con un risveglio traumatico. L’attacco di panico atteso invece è legato ad una causa, un evento particolare durante il quale si è già verificato l’attacco di panico.

Per il Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM-5)  l’attacco di panico viene identificato con la comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiunge il picco d’intensità in pochi minuti, periodo nel quale si verificano quattro o più fra 13 sintomi sia fisici che cognitivi:

 

  • Palpitazioni, tachicardia o cardiopalmo;
  • Sudorazione;
  • Tremori fini o forti scosse;
  • Dispnea o sensazione di soffocamento;
  • Sensazione di asfissia;
  • Dolore o fastidio al petto:
  • Nausea o dolori addominali:
  • Sensazione di vertigine, instabilità, svenimento;
  • Brividi o vampate di calore;
  • Sensazioni di torpore o formicolio;
  • Sensazione di irrealtà o di essere distaccati da se stessi;
  • Paura di perdere il controllo o di impazzire;
  • Paura di morire.

E’ bene specificare che di per sé l’attacco di panico non è un disturbo mentale. Esso può rientrare all’interno di un disturbo d’ansia o di altro genere, come anche  nell’ambito di particolari condizioni mediche.

Per poter parlare di Disturbo di Panico, è necessaria la presenza di attacchi di panico inaspettati ricorrenti (pertanto più di uno) che si manifestano cioè con una certa frequenza e gravità che solo un professionista può correttamente diagnosticare.

 

Si stima che tra circa un adulto su dieci soffra o abbia sofferto di attacchi di panico, di questi due su tre sono donne. L’età media dell’insorgenza è dai 20 ai 25 anni.

Se un Disturbo da Panico non è trattato, il decorso è cronico, con oscillazioni sintomatologiche: è possibile un aggravamento progressivo degli attacchi è una crescita della frequenza con cui si manifestano.

 

 

Per queste ragioni è sempre bene muovere i passi appena possibile per arginare la situazione e trattarla per rimediare quanto prima ai danni che questi sintomi portano nella vita quotidiana e relazionale del paziente.

 

Più il tempo passa e più i malesseri si rafforzano. Il solo trattamento farmacologico è sintomatico, ma non risolutivo dell’insorgenza del panico.

 

Con un intervento psicologico mirato è possibile risolvere queste problematiche in profondità e quindi superare efficacemente questa paura che attacca all’improvviso in modo definitivo.

 

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